EGINA
Egina si trova di fronte ad Atene e è una delle isole in cui i greci vanno a godersi un pò di fresco quando in città l’afa estiva si fa potente.
Il bello del posto è che di turisti stranieri quasi non c’è traccia: l’atmosfera di vacanza è popolata di greci che chiacchierano ai tavolini sul lungomare bevendo ouzo e di polpi stesi al sole ad asciugare come panni, di solito su fili tirati da un palo all’altro nei dehors.
Abitudini e ritmi molto locali, lontani dalle affollate spiagge di isole più note come Santorini e Mykonos.
L’isola è piccola (87 kmq), ma graziosa e vale certamente una gita in giornata se siete ad Atene per più giorni, o perfino una sosta più prolungata se siete amanti della tranquillità e delle dimensioni più rilassate.
Le spiagge migliori si trovano a sud e sono Aiginitìssa, Marathònas, Vaya e Perdika.
Buona parte del territorio è collegata da un frequente servizio di autobus e per esplorare i diversi villaggi e le attrazioni archeologiche muoversi a piedi e con i mezzi pubblici è abbastanza agevole.
COSA VEDERE
Tempio di Aphaìa
Collocato su una collina nel nord-est, vicino al villaggio di Mesagròs, il tempio dorico di Aphaìa è uno dei meglio conservati delle isole greche.
Risale al V° secolo a.C, anche se dopo la distruzione in tempi antichi, probabilmente dovuta a un incendio, l’attuale struttura è frutto di un lavoro archeologico ricostruttivo condotto a partire dal 1967.
I ritrovamenti suggeriscono che il tempio sia stato costruito a sua volta su uno miceneo dedicato alla dea madre e più antico, probabilmente databile tra il 1500 e il 1200 a.C.
Monastero di San Nectario
Tra i luoghi più amati dell’isola, c’è certamente il composto monastero di San Nectario (Agios Nektarios in greco), ultimo santo ortodosso in senso cronologico.
La chiesa è poco distante dalla città principale, ha un’architettura invitante e accoglie i resti dell’uomo di fede, cui decine di pellegrini vanno a chiedere intercessione, posando anche l’orecchio sulla tomba per carpire eventuali rumori dovuti - dice la leggenda - ai colpi del suo bastone.
Il silenzio, l’ombra, il venticello e i fiori disposti ad arte dai preti che vi abitano, lo rendono uno dei luoghi più graditi ai turisti.
Paleochora
Nelle vicinanze, sulla collina, ci sono i resti dell’antica città bizantina di Paleochora.
Si dice che qui nel medioevo vi fossero 365 piccolissime chiese, i resti di 70 delle quali sono stati ritrovati.
Di queste, 33 sono ancora in piedi, ma solo 5 sono state restaurate e, se vi infilate un paio di scarpe adatte al trekking e vi avventurate tra i biondi sterpi, sarete ripagati da splendidi e antichissimi affreschi e icone in oro che sberluccicano nell’ombra dei tabernacoli.
Rifugio di Kazantzakis
Non è purtroppo aperta ai visitatori la casa in cui visse Nikos Kazantzakis, proprio vicino al faro all’estremità nord-ovest dell’isola, vicino all’area conosciuta come Plakakia.
L’autore di Zorba il Greco amava di Egina fin da bambino perchè era inondata di luce tutto l’anno e qui venne a cercare rifugio per scrivere in diverse fasi della sua vita.
Il periodo più lungo fu durante l’occupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale, quando si stabilì nella casa vicino al faro con la moglie Eleni.
PISTACCHI IN FESTA
Dal 15 al 18 settembre, gli isolani festeggiano uno dei prodotti più celebrati di questo pezzetto di terra in mezzo al mare: i pistacchi, di cui dal 1996 Egina ha acquisito una denominazione d’origine protetta.
Le piante, sparpagliate un po’ ovunque, hanno deliziose cascate di grappoli rosati che, tra le altre cose, contribuiscono alla gradevolezza del paesaggio.
Il festival del pistacchio prende vita nella città principale con bancarelle di semi al naturale, dolci e salati, torroni al pistacchio, conserve e pistacchi sotto miele, liquori al pistacchio e gioielli a forma di pistacchio.
A fare da contorno, un ampio programma di concerti con musicisti, cantanti e gruppi locali, danze tradizionali, arte e cene popolari all’aperto.